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RECENSIONI D'ARTE - ARITICOLI CRITICI

Spazio interattivo ove è possibile pubblicare recensioni inerenti una mostra di pittura già conclusa o il lavoro di un artista pittore. Puoi dunque pubblicare brevi saggi critici o articoli di Critici d'arte, ma tieni presente che ogni scritto deve essere attinente alla pittura. Clicca sul tasto INFO e poi su SCRIVI.


Data Inserimento: Sun, Dec 6, 2009 - 19:26:31

Evento N°: 14

Nome: Edison Vieytes

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Località: COSENZA
E’ EMOZIONANTE PERCEPIRE ...

La percezione per definizione è il processo mediante il quale traiamo informazioni sul mondo nel quale viviamo. Se vogliamo, invece, raccogliere le caratteristiche dell’atto percettivo, possiamo dire che esso è primitivo ed immediato (nel senso di non essere intellettuale e riflesso), oggettivo (nel senso di essere legato a condizioni esterne al percepiente) e globale ed unitario ( nel senso di non essere una pura eccitazione puntuale) .
E’ noto che per poter vedere, è necessario che si verifichino alcune condizioni: bisogna che nell’ambiente vi sia luce, gli occhi debbono essere aperti, essi debbono venire puntati e messi a fuoco in modo adeguato su un qualcosa di specifico, la retina deve reagire alla luce, e via discorrendo. Se anche una di queste condizioni non si verifica noi non vediamo niente. Eppure, non sembra che la visione derivi da una catena così complicata di circostanze, ma abbiamo l’impressione che le cose siano semplicemente là, di fronte a noi, di poterci affacciare al mondo, e cogliere direttamente l’ambiente esterno. Ciò accade soprattutto se i nostri occhi mettono a fuoco un’immagine che con naturalezza e immediatezza ci comunica una realtà da noi stessi desiderata e sognata. Mi riferisco all’impatto emotivo scaturito dalla percezione visiva di un’opera dell’artista Edison Vieytes. Si tratta di una specie di immedesimazione di identificazione, basata su un’ apprendimento precedente che riusciamo ad estrapolare quando ci troviamo di fronte alle sue opere. Uno stato d’animo, un comportamento o un’emozione viene individuata con semplicità di fronte ai suoi quadri.
Nell’artista si rintraccia spontaneamente un correlato psicologico del processo percettivo dinamico. In altri termini se un paesaggio di Edison Vieytes ci sembra malinconico, evidentemente la struttura percettiva di quel paesaggio realizzata dall’artista è isomorfa, in qualche modo, con lo stato d’animo di malinconia oppure con il comportamento di una persona manifestante malinconia.
L’espressività dell’artista è quindi di una qualità globale, la percezione delle emozioni è una caratteristica particolare della sua espressività.
Edison Vieytes può essere definito un “ artista empatico”, ovvero attraverso la sua arte riconosce e decodifica le emozioni altrui. Con il termine “empatia” mi riferisco alla capacità di sintonia emozionale, ossia al sentire come si sente un altro mettendosi nei suoi panni, la capacità di percepire l’esperienza soggettiva altrui senza necessariamente condividerla. L’artista individua le caratteristiche emozionali che lo circondano e le trasforma in opere d’arte. Osservando i suoi quadri capita spesso che l’osservatore venga catturato da un’emozionalità che riconosce e decodifica in modo immediato. Possiamo dire che i suoi quadri trasmettono e che l’osservatore con facilità riesce a proiettare le sue emozioni: tra i suoi paesaggi e immense distese di verde possiamo individuare la nostra voglia di libertà, percorrendo le sue strade inalberate, colorati di una luce surreale, si può cogliere il desiderio altrui della solitudine, la riva del mare può trasformarci in romantici sognatori che si perdono in un tramonto con sfumature di amore e colore. Al galoppo di un suo puro sangue possiamo individuare la nostra voglia di ribellione e perderci tra le distese di girasoli dopo una giornata piena di tensioni.
La forza dell’artista sono i suoi dettagli, i suoi personaggi, le sue idee in modo magnetico ci trascinano in realtà sognanti.
Ribadisco come la percezione delle emozioni sia una caratteristica peculiare della sua arte. Ovviamente riconosciamo nei suoi dipinti anche le sue di emozioni che come un vortice ci trascinano al centro di ogni sua grande creazione.
Concludo con una definizione:
”Per motivazione si intende qualcosa, un bisogno, un motivo, per l’appunto che spinge l’organismo all’azione e che lo sostiene una volta che l’attività ha avuto inizio”.
La forza dell’artista è quel qualcosa, quel bisogno, quel motivo che lo spinge verso l’Arte in modo quasi “compulsivo” e “ossessivo”. Se avremo modo di incontrarlo gli chiederemo cos’è, se ne avrà voglia ci rivelerà il segreto della sua Arte.
Dott.ssa Gabriela Vieytes




Data Inserimento: Sat, Dec 5, 2009 - 23:49:11

Evento N°: 13

Nome: Claudia Pellegrino

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Località: LECCE
ARMANDO MARROCCO PERCORSI

... proprio dalle opere in legno fasciato elaborate dall'artista sin dai primi anni '70 si coglie come la ricerca di Marrocco si indirizzi verso l'essenza, l'essenziale e l'esistenziale, una triade che rappresenta il vero faro della sua attività, essenza come archè delle cose, essenziale come presentazione più che rappresentazione, dove ogni elemento decorativo risulta ridotto al minimo per lasciar spazio ad una'approssimazione voluta, esistenziale come interrogativo principale ontologico sui rapporti tra essere e divenire ...
dal testo "L'origine delle cose" di Raffaele Gemma pubblicato sul catalogo della mostra Percorsi, Lecce Castello Carlo V luglio 2009 - Ed.Salentina Galatina




Data Inserimento: Sat, Nov 28, 2009 - 09:48:20

Evento N°: 12

Nome: Edison Vieytes

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Località: COSENZA
La pittura di Edison Vieytes ci fa sognare - di Teresa Scotti

Da anni osservo e studio la pittura di Edison Vieytes e mi sento di definirlo un pittore impressionista perché per loro era fondamentale l’uso del colore e della luce. Se fate un giro in una qualsiasi esposizione di Vieytes potete evidenziare che è sempre presente la luce del sole tra gli alberi, oppure potete notare un particolare gioco di riflessi di luce oppure ancora potete notare uno spiraglio di luce che arriva da una piccola finestrina che illumina una scrivania antica dove le tonalità sono scure.
La prima caratteristica degli impressionisti è un nuovo naturalismo ottico e lirico, infatti, non si stancavano di indagare la natura e la vita in tutti i suoi aspetti: il silenzio della foresta, la grandiosità delle marine e i fremiti dell’atmosfera sui cieli, e la fatica dei lavori umili ed è per questo che ritengo che la corrente che si avvicina alla sua pittura è l’impressionismo perché Edison Vieytes ama la gente e le cose semplici, ama dipingere la natura, gli animali, le spiagge e le persone semplici. Quando dipinge dà ascolto al suo cuore e dipinge chi soffre e chi vive grazie al suo duro lavoro.
Edison Vieytes non potrebbe essere mai definito da me come un pittore espressionista perché per il pittore espressionista il “brutto” diviene arte, mentre Edison Vieytes è un artista generoso che anche nei momenti più scuri della sua vita si rifugia sì nella pittura ma come risorsa di vita e riesce a regalarci quadri con colori intensi, luminosi, pieni di speranze e con una natura pura, delicata, tutta da scoprire. Volendo posso andare indietro negli anni, ad esempio nell’anno 1995, quando Edison deve improvvisamente partire da solo per l’Uruguay perché suo padre è in fin di vita. Questo viaggio lo logora per due motivi perché sfortunatamente vede morire suo padre e perché è lontano della sua famiglia. Al ritorno in Italia dipinge alberi spogli, rondini che s’allontanano, paesaggi scuri; anche se i paesaggi potevano essere più scuri del solito, una cosa è certa non erano mai brutti.
Noto in Edison una qualità tipica degli impressionisti: è un poeta della vita quotidiana, i suoi quadri sono una poesia di colori.
Nei suoi dipinti si avverte la pace, la tranquillità di una natura che lui vuole proteggere. Il suo messaggio principale è quello di ammirarla e riflettere di quanto perderemmo se non lottiamo anche noi.
I suoi cavalli sono a volte calmi, a volte ribelli, un po' in loro traspare la sua personalità.
I suoi dipinti sono l’espressione sincera dei suoi sentimenti e lo sfogo del suo spirito e come un poeta ci racconta i suoi sogni, come un cantante ci canta le sue angosce, come lui sa fare non ci dipinge la realtà, ma ci trasporta spesso in un mondo da favola.
Edison Vieytes si dedica costantemente allo studio dei riflessi della luce sull’acqua, fino a perfezionarla, cerca di creare nell’acqua un movimento, approfondisce le sue ricerche e fino a quando non è soddisfatto non si ferma ed anche se è esausto è felice.
Nell’erba trova un movimento ed anche una sensazione di freschezza.
Tempo fa in una sua personale un noto critico cosentino Gianfranco Labrosciano definì i suoi quadri: ”paesaggi silenziosi”, ora riflettendo devo dire che aveva ragione perché Edison Vieytes riesce a trasmettere nella tela la serenità che lui e tutti noi sognammo.
Edison Vieytes fa una ricerca costante della serenità dell’animo.
Per Edison come per Monet sono importanti pittura e natura, immagine e forma, coglie attimo per attimo le variazioni e vibrazioni del colore percepite dall’occhio non per niente anche la sua erba non ha sempre la stessa tonalità, varia a secondo del quadro, fin’ora ho contato venti tonalità diverse della sua erba nei suoi dipinti e circa dieci tonalità del mare e circa cinquanta tonalità di tramonti.
Negli ultimi anni piano piano, la nostalgia per il suo paese da spazio all'affetto per la città che l'ha accolto ed apprezzato e così dipinge una Cosenza accogliente, con tanto verde, ama dipingere i suoi monumenti studiando i particolari e si applica con passione dipingendo delle chiese di Cosenza e provincia, ama dipingere i boschi incantati della sila ed i tramonti stupendi del mare calabrese ma comunque anche se dipinge posti dipinti da altri artisti i suoi quadri s'identificano dai suoi colori forti e profondi che ti colpiscono e ti fanno riflettere, ti fanno sognare, ma soprattutto aprono un filo di speranza. Lui ci fa vedere le bellezze nascoste di Cosenza e della Calabria, le bellezze a volte non apprezzate.
Molti lo hanno paragonato a Van Gogh in particolare per l’erba o per i girasoli, altri lo hanno paragonato a Monet, una cosa è certa i suoi tramonti, i suoi cavalli, i suoi girasoli, i suoi alberi, i suoi cieli hanno una luce particolare che non può essere paragonata a nessun altro pittore perché hanno la luce dell’amore per la vita ed il rispetto per la natura.
Dipinge ad olio, a carboncino, su tela , su legno, dipinge assiduamente con i colori a pastello acquisendo una maestosità senza precedenti, invece con i colori acrilici è lui a creare le diverse tonalità, diventa così bravo che nelle sue esposizioni anche i suoi collèghi li chiedono consigli.
I suoi quadri sono caldi ma nello stesso tempo delicati. I dipinti ti colpiscono fino a farti emozionare, riesci a toccare i girasoli, a raccogliere le margherite e quasi quasi vuoi accarezzare i cavalli che ti fanno tenerezza.
C’è una luce nei suoi quadri che ti fa sempre sognare, se ti soffermi attentamente riesci a sentire il profumo dell’erba e senti anche una leggera brezza che ti accarezza il viso.
Molte persone quando visitano le sue mostre commentano così: “Questi quadri mi fanno sognare” ed è quello il vero scopo di ogni artista, ma bisogna dire che non tutti ci riescono come fa lui, probabilmente perché lui sogna continuamente ...



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