Cos'è l'Arte
Una domanda che prima o poi ogni artista si pone o si sente porre é: cos'è
l'arte ? Anche se questa domanda é brevissima, tanto che per porla
occorrono soltanto nove lettere, non altrettanto breve può essere la
risposta. Molti uomini, hanno tentato di rispondere a questa domanda, ma
se analizziamo le loro risposte ci accorgiamo che il concetto di arte é
mutevole, varia probabilmente con gli usi e i costumi di ogni epoca.
Quando nella nostra penisola la lingua era il latino ARS, ARTIS
significava ogni abilità mirata a progettare o a costruire qualcosa,
tanto che il concetto di arte come attività svolta con particolare
abilità era usato dai romani, che usavano chiamare arti meccaniche le
attività pratiche e arti liberali quelle letterarie e scientifiche.
In italiano la parola ARTE comparve alla fine del XIII secolo e indicava l'attività umana regolata
da procedimenti tecnici e fondata sullo studio e sull'esperienza (é
ancora in uso la frase a regola d'arte, ovvero tecnicamente ben fatto).
Prenderà poi il significato di attività consistente nel creare prodotti
di cultura che sono oggetto di reazioni del gusto e del giudizio.
Il conceto di Platone, Croce e Kant
Per Platone l'arte é la traduzione dell'artigiano, ovvero é la copia di un
oggetto che a sua volta é copia di un'idea. Croce intende l'opera d'arte
come una sorta di "intuizione lirica" che accade nella mente e deve
essere ben distinta dalla traduzione e realizzazione materiale. Emmanuel
Kant ritiene che ciò che contraddistingue l'arte è una serie di
proprietà percettibili e formali individuate da particolari facoltà
mentali umane, quali il gusto e l'estetica, che generano il piacere.
Il concetto di Langer, Danto e Margolis
Per
Susan Langer l'arte é un simbolo che a partire da un canale percettivo,
articola ciò che é ineffabile e non trova esatta traduzione con le
parole. Arthur Danto nella "destituzione filosofica dell’arte" ritiene
che si possa distinguere un'opera d'arte da un oggetto qualsiasi (pur
identico all'opera d'arte) mediante la sua possibile descrizione
all'interno di un dato contesto. Non è un tipo di percezione diversa che
caratterizza quindi l'oggetto estetico rispetto a un qualunque tipo di
oggetto, ma il diverso contesto culturale. Seguendo il ragionamento di
Arthur Danto, la "fontana" di Marcel Duchamp é un oggetto d'arte, anche
se in altro contesto é un orinatoio. E' infatti l'artista, che
invocando ragioni storiche, culturali ed intenzionali a trasformare un
oggetto in arte, tanto che Margolis ritiene che l'opera d'arte sia sì un
oggetto astratto, ma tale da non potersi realizzare che in un mezzo
concreto. Ne consegue che forse dobbiamo accettare una sorta di dualismo
tra lo stato mentale dell'artista e la sua traduzione in un mezzo materiale.
Il concetto di Wollheim, Davidson e Dummett
Wollheim afferma che "Il contenuto" non può essere distinto dalle
pratiche connesse all'arte come "forma di vita", allo stesso modo in cui
nel linguaggio ordinario i significati delle parole sono associati alle
attività che il linguaggio comporta. Non ci pare tuttavia da trascurare
la questione del significato e del senso che riveste l'interpretazione
nell'arte. Interpreta il critico, ma anche lo spettatore, e spesso uno
ritiene che ciò che quell'opera significa sia completamente diverso da
ciò che pare invece all'altro. A questo proposito è interessante la
posizione di Davidson che si chiede se l'interpretazione non debba
precedere l'elaborazione di una teoria del significato. Per Davidson una
teoria del significato, di livello inferiore, viene elaborata nel corso
di ogni conversazione individuale, sulla base di un'interpretazione
costante da parte del parlante e dell'ascoltatore. Viene a
cadere in ultima analisi l'idea di un linguaggio pubblicamente condiviso e si
valorizzano i contesti comunicativi in cui ciascuno interpreta l'altro.
Per Dummett saper parlare una lingua è un genere di attività di cui si
comprende la coerenza associando alla parola l'azione. Questo comporta
una nozione di "linguaggio" ed é in base ad essa che le parole non
acquisiscono il loro significato mediante un'operazione mentale interna.
Il parlante "conoscendo" il linguaggio semplicemente parla, non c'è
prima un pensiero che viene tradotto in parole. Normalmente
l'ascoltatore comprende ciò che gli viene detto, ammesso che conosca la
lingua. Analogamente alla comunicazione linguistica, nella comunicazione
artistica un soggetto che non conosce il linguaggio artistico, vedrà
l'opera d'arte esente da riferimenti esterni, individuando soltanto le
sue proprietà formali e percettibili. Coloro che invece hanno appreso il
linguaggio artistico, saranno in grado di interpretarlo.
Il concetto Osborne e il dizionario Devoto-Oli
Osborne condivide il pensiero di Dummett, ma osserva, che il problema é
distinguere la linea di demarcazione tra chi conosce il "linguaggio
dell'arte" e chi lo ignora; tanto che Wollheim ritiene impossibile
tracciare in modo chiaro una distinzione, poiché fatti considerati
irrilevanti, possono nel tempo essere rivalutati, ovvero il tempo e la
cultura cambiano l'evidenza a partire dalla quale possiamo considerare
una qualsiasi cosa, anche l'arte. Per il dizionario Devoto-Oli l'Arte é
qualsiasi forma di attività dell'uomo come riprova o esaltazione del suo
talento inventivo e della sua capacità espressiva.
Il concetto di PITTart.com
A conclusione della nostra escursione, cos'è quindi l'arte? PITTart, forse
ha trovato una risposta, che certamente nessuno troverà in un
dizionario, ma é forse l'unica che al momento ci appaga. E' una risposta
data dalla stessa ARTE, con le parole scritte dall'artista Giusi Francesca Licari:
L'Arte é l'aratro dei sogni,
il linguaggio in azione.
L'Arte é comunicazione di estasi in
sintonia con mondi cosmici.
L'Arte é mani pensanti che assorbono
e riversano vibranti spasimi su colori in attesa,
trasfigurati da evidente immaginazione.
L'Arte é maestra indomita di vita in movimento
che speranzosa attende la caparbietà di nuove coscienze.
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