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RECENSIONI D'ARTE - ARITICOLI CRITICI

Spazio interattivo ove è possibile pubblicare recensioni inerenti una mostra di pittura già conclusa o il lavoro di un artista pittore. Puoi dunque pubblicare brevi saggi critici o articoli di Critici d'arte, ma tieni presente che ogni scritto deve essere attinente alla pittura. Clicca sul tasto INFO e poi su SCRIVI.


Data Inserimento: Sun, Apr 14, 2019 - 18:39:25

Evento N°: 72

Nome: Dott.ssa Maria Stella Valentini

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Località: PRATO
Passio Christi


La sua memoria è dappertutto. Sui muri delle chiese e delle scuole, sulle cime dei campanili, dei tabernacoli e dei monti, a capo dei letti e sopra le tombe, milioni di croci rammentano la morte del Crocefisso.
(Giovanni Papini).

E proprio la memoria di questo dolore , di questo sacrificio, di questo enorme e straziante atto di amore verso l’umanità , ha da secoli ispirato gli artisti e le loro sensibilità ad esprimere attraverso la raffigurazione iconografica, la forza di forme, luci e colori , la Passione di Cristo.
Nella ricca tradizione storico- artistica incentrata sulla vicenda emblematica del Cristianesimo della morte e la Resurrezione di Gesù, non possiamo non ricordare celeberrimi dipinti quali la Deposizione di Pietro Lorenzetti, il Cristo in Pietà e un Angelo di Antonello da Messina nonchè la struggente Deposizione di Caravaggio, pilastri di questo filone tematico. Concepita come spiritualmente legata a tale memoria artistica ma rielaborata in una chiave espressiva contemporanea assolutamente singolare, la “Passio Christi”di Raffaele Guastamacchio apre uno squarcio folgorante sull’evento cristologico pasquale. L’artista foggiano, narratore fedele della vicenda biblica, fa dell’innovazione tecnica, dell’originalità della composizione, dello sperimentalismo cromatico , degli effetti luministici inaspettati, gli elementi essenziali di una creazione d’impatto emotivo altissimo, un soggetto sacro che nel mantenersi saldo alla tradizione del soggetto , ne fornisce una versione “nuova”, in linea con il personalissimo stile del Maestro.
L’artista concepisce la rappresentazione scenica come una sintesi tanto puntuale quanto commossa di passato e presente :abbiamo una presa diretta moderna sui momenti che scandiscono il dramma della morte del Redentore.Lo spettatore si trova innanzi ad una doppia creazione artistica, un’opera d’arte nell’opera d’arte: la riproduzione di una vetrata istoriata di una cattedrale medievale, illuminata dagli effetti dei colori luminescenti alla luce della lampada di Wood. Un contrasto apparente che invece si dissolve, consentendo all’artista di dare vita ad un ‘opera coinvolgente non solo visivamente , ma capace di coinvolgere lo stesso spettatore in una dinamica di compartecipazione emotiva intima, profonda, mistica.Una grandiosa scenografia, che amplia e supera il concetto della pala d’altare, all’interno della quale l’autore utilizza tutti gli spazi della composizione per creare uno sfondo paesaggistico su cui stagliare i personaggi , mettere a fuoco il loro dolore, narrare con un linguaggio figurativo sobrio e composto la tragedia di Cristo, di Maria, dei discepoli, non dimenticando, secondo le precise indicazioni dei racconti dottrinali, la presenza dei due peccatori ai laterali di Gesù, peccatori che hanno la possibilità di decidere in extremiis della propria anima. Anche in questa sequenza narrativa Guastamacchio non tralascia l’introduzione di elementi simbolici di novità rispetto al repertorio conosciuto, gli angeli divini in sospensione accanto al Cristo morente , così come l’elemento del male che si materializza, la figura di un demone rosso sulla croce del ladrone cattivo, che fino alla fine si consegna al peccato irrimediabilmente. L’opera , studiata nei minimi particolari, risulta leggibile e coerente, elegante e commovente,unita e molteplice, abbagliante e profonda. Momento d’arte in cui grandiosità e tragedia, spiritualità e umanità, bene e male , morte e promessa di resurrezione coesistono meravigliosamente, evocando in chi la guarda sensazioni ed emozioni diverse, che guidano, attraverso la contemplazione dell’opera, dal buio alla luce, dallo sconforto della fine mortale alla speranza della Vita Eterna.

Maria Stella Valentini
Docente e Specialista in Storia dell'Arte




Data Inserimento: Mon, Apr 23, 2018 - 23:15:16

Evento N°: 71

Nome: Sergio Rapetti

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Località: ALESSANDRIA
CENTRO ACCADEMICO MAISON D'ART PADOVA

A cura di Carla D'Aquino Mineo Presidente e Storico dell'Arte


Il 30 Marzo 2018 la mia opera d'arte dipinto olio su tela 70X50 2003 dal titolo “Alberi”, è stata inserita nell'Archivio Storico dell'Arte Italiana del Centro Accademico Maison d'Art di Padova. L’Archivio della Storia dell’Arte Italiana propone una ricca documentazione illustrativa dei capolavori d’Italia, partendo storicamente dalla pittura del fine Duecento con il fiorentino Cimabue, che contribuì a svelare “i primi lumi all’Arte della pittura italiana”.

Sergio Rapetti



Data Inserimento: Mon, Apr 23, 2018 - 23:09:49

Evento N°: 70

Nome: Sergio Rapetti

SPONSOR

Località: ALESSANDRIA

CENTRO ACCADEMICO MAISON D'ART PADOVA

A cura di Carla D'Aquino Mineo Presidente e Storico dell'Arte


Il 30 Marzo 2018 la mia opera d'arte dipinto olio su tela 70X50 2003 dal titolo “Alberi”, è stata inserita nell'Archivio Storico dell'Arte Italiana del Centro Accademico Maison d'Art di Padova. L’Archivio della Storia dell’Arte Italiana propone una ricca documentazione illustrativa dei capolavori d’Italia, partendo storicamente dalla pittura del fine Duecento con il fiorentino Cimabue, che contribuì a svelare “i primi lumi all’Arte della pittura italiana.




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