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Loretta Loiacono, pittura, poesia e meditazione

Loretta Loiacono, pittura, poesia e meditazione - Articolo del critico e storico d'arte moderna, dott.ssa Anna Rita Delucca

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Articolo del critico d'arte Anna Rita Delucca Il critico d'arte dott.ssa Anna Rita Delucca

Il mio giudizio critico sull’opera di Loretta Loiacono è emerso analizzando la sua potente inventiva che fluttua alla spasmodica ricerca di orizzonti sempre nuovi, attraverso un procedimento tecnico in perenne evoluzione, caratterizzato da paziente studio e sperimentazione negli anni, scanditi dall’alternanza tra fervida attività creativa e lunghi periodi di stasi trascorsi in una lenta e sofferta meditazione del proprio mondo interiore che sin dalla più giovane età culmina nella composizione poetica, sia pittorica che letteraria, da quando, ancora adolescente, frequenta lo studio del padre Nicola Loiacono, affermato artista, dove apprende l’uso dell’acquerello e dei colori a olio; Loretta però, molto presto, Fig.1recide ogni vincolo, prediligendo il disegno attraverso cui ottiene una linea pulita, chiara, ben definita e molto più consona alla sua vena creativa.
Nasce così la passione per la ritrattistica e lo studio dei grandi maestri della storia, come Leonardo ed Ingres, ma ancora una volta l’indomito istinto di ricerca, la sospinge verso nuovi lidi, fino a giungere, negli anni Novanta, alla sperimentazione di un nuovo linguaggio, tramite l’uso del colore, ottenuto con lo smalto: pastoso, luminoso, caldo, brillante, colato a rovescio sopra una liscia lastra di vetro, impreziosita da oro, argento, sabbie e frammenti di tessuto che pullulano di una rinnovata vitalità, immedesimati in un profondo legame con la magia della natura, dell’antico, della spiritualità.
Filo conduttore di questa perenne evoluzione, continua ad essere la spasmodica ricerca del proprio “io interiore” che condurrà l’artista bolognese ad una nuova maturità nel periodo successivo agli smalti e dopo una grande sofferenza meditativa oltre che fisica dovuta ad una lunga malattia. Il rifiorire della sua creatività esplode però nelle nuove opere realizzate con le matite colorate, dalle quali riesce ad ottenere tonalità luminose e delicate, pervase da un’eterea spiritualità, volumi rigonfi che fuoriescono dal quadro come fossero in rilievo, prospettive e proporzioni ordinate che l’artista esegue senza alcuna fase preparatoria, ma che sono il frutto di un lungo e Fif. 2paziente lavoro di tratteggio, fatto di infiniti e minuscoli segni colorati disposti minuziosamente l’uno accanto all’altro, con una quasi maniacale dedizione alla cura del dettaglio.
In effetti la sua vera peculiarità è l’esecuzione diretta che però è talmente ordinata e armoniosa da far pensare ad uno studio preparatorio precedente che in realtà non esiste, o meglio è presente tutto completo, solo nella mente dell’artista la quale lo trasferisce successivamente, di getto, nel quadro.
Nella fase più recente l’istinto creativo ha ormai raggiunto la sua pienezza: sciolto da ogni gravame culturale, si esprime in piena libertà e si concretizza in nuove composizioni, realizzate con la tecnica del collage, utilizzando materiale di recupero, come strappi di giornali e riviste, tranches di depliants o libri, tutti rigorosamente di argomento artistico, che vengono assemblati seguendo una percezione esclusivamente sensoriale che scaturisce dal colpo d’occhio su quegli stessi spezzoni d’immagine.
Il risultato è un insieme ancora una volta composto, pur nell’immediatezza visiva, preciso e dettagliato nell’esprimere le tematiche sia di attualità sia di pura rappresentazione di stati d’animo. Emerge così la serie intitolata EVENING, da cui sorge una sempre più marcata sfida tra spirito e materia, per esprimere un mondo superiore alla realtà e all’oppressione della quotidianità. Questo anelito giunge al suo vertice nella serie molto sofisticata degli “ELLE” che altro non sono se non il raggiungimento di totale armonia poetica, meditata, cercata e voluta in precisi e ben determinati momenti di concentrazione.
Nel contempo però, l’artista riesce oggi a riunire il mondo della poesia e quello dell’arte figurativa, con una certa originalità creativa che trae spunto dalla bellezza Fig. 3dell’haiku, antica poesia giapponese in soli tre versi di 5/7/5 sillabe, in cui è racchiuso un intero mondo di sensazioni simultanee, di vita e di assoluto silenzio, nel breve spazio concentrato di poche parole che la Loiacono riesce a ricreare in lingua italiana con grande efficacia.
Alla poesia associa e amalgama la figura realizzando di getto collages in ridottissimi formati, piccoli gioielli in cui immagini e parole divengono un tutto armonioso: VAI PREGHIERA, VOLA NEL BLU PROFONDO, ILLUMINALO (fig. n.1).
Altra serie di collage a formato ridotto che l’artista ha iniziato a produrre dopo gli haiku è il gruppo “NOW gg-mm-aa WAANH” (while all and nothing happens)ovvero “Adesso giorno/mese/anno mentre tutto e niente accade” (fig. n.2 e fig. n. 3) la cui caratteristica predominante è ancora una volta la simultaneità tra idea derivante dalla meditazione e realizzazione creativa immediata dell’opera, alla perenne e incessante ricerca di esprimere un mondo superiore alla realtà materiale che ci circonda.