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Pompei città d'arte

Pompei - La città d'arte dissepolta

Pompei, la città d'arte dissepolta per eccellenza: posizione geografica, storia, urbanistica e arte

video di PompeiPompei in video visita virtuale di PompeiVisita Virtuale di Pompei mappa della città di PompeiMappa Pompei

La città di Pompei, seppellita sotto una coltre di ceneri e lapilli durante l'eruzione del Vesuvio del 79, insieme ad Ercolano, Stabia ed Oplonti è oggi visitata ogni hanno da circa 3 milioni e 500 mila visitatori.

Pompei - Il magistratoTerentius con la propria mogliePosizione geografica e storia Mosaico - Battaglia di Isso  - Particolare della vittoria di Alessandro Magno su Dario

Pompei sorge su un altopiano di formazione vulcanica, posto sul versante meridionale del Vesuvio, a circa 30 metri sul livello del mare ed a breve distanza dalla foce del fiume Sarno.

La città fu sin dall'inizio legata alla sua posizione sul mare e presto la città passò dall'egemonia greca alla formidabile potenza degli Etruschi, risalgono a quel periodo il Tempio di Apollo e le Terme Stabiane.
Successivamente Pompei vide l'inarrestabile discesa delle popolazioni sannitiche provenienti dalle zone montane che conquistarono nel corso del V secolo a.C. tutta la Campania, ad eccezione di Neapolis.

Pompei - I fuggitivi pietrificati.Ma fu nel II secolo a.C. col dominio di Roma sul Mediterraneo che la città conobbe un periodo di grande crescita a livello economico, soprattutto attraverso la produzione e l'esportazione di vino e olio.
Risalgono a questo periodo il Tempio di Giove, la Basilica nell'area del Foro e la Casa del Fauno.
La situazione economica fu florida per molto tempo, tanto che furono costruiti l'Anfiteatro e l'Odeon e in tempi successivi l'Edificio di Eumachia e il Tempio della Fortuna Augusta. Nel 62 d.C. iniziarono i problemi per la città con un disastroso terremoto che provocò gravissimi danni e successivamente, il 24 agosto del 79 d.C., la grande eruzione del Vesuvio con la quale Pompei fu sepolta completamente da una fitta pioggia di lapilli e cenere.

Pompei - Particolare dell'urbanistica con forumPompei - Affresco nella casa dei Vettilli

L'urbanistica di Pompei


Oggi sappiamo che Pompei, al tempo dell'eruzione, si estendeva su quasi 64 ettari e la sua popolazione era di circa 20.000 persone. La planimetria della città dalla regolarità geometrica derivava fondamentalmente dall'urbanista greco Ippodamo di Mileto, anche se non si conformava pienamente alla sua rigida disposizione. Tuttavia Pompei costituisce il primo esempio di pianificazione urbana sistematica in Italia.

Architetti, progettisti e costruttori ebbero il loro momento più felice al tempo di Nerone, come conseguenza del terremoto del 62 d.C. Infatti, durante gli ultimi diciassette anni della vita della città, essi furono chiamati, non solo ad ampliare la zona di Pompei, ma anche a ricostruire i numerosi edifici che il terremoto aveva distrutto o danneggiato.
Pompei - Il tempio di JupiterOggi, il visitatore della città dissepolta, scopre con sorpresa, come fossero anguste la maggior parte delle strade dell'epoca, generalmente da i 2,4 metri fino a arrivare ai 7 metri.

In molti incroci si incontrano delle fontane decorate con pietre scolpite sormontanti la vasca rettangolare di pietra.
Le fontane, come pure numerosi edifici, erano alimentate da tubazioni di piombo disposte sotto i marciapiedi e che prendevano l'acqua da un acquedotto che cominciava da Serino, nei pressi dell'odierna Avellino, a 26 chilometri nell'entroterra.
Ma ciò che affascina della città di Pompei e la rende, dal punto di vista storico ed artistico, un luogo unico al mondo, è la possibilità di poter ricostruire, passo dopo passo, lungo le vie lastricate di basalto lavico, la vita quotidiana degli abitanti di una città, che un evento catastrofico come l'eruzione  del Vesuvio, ha reso immortale.

Pompei - Affresco realizzato con la tecnica dell'encaustoL'Arte a Pompei

Dal punto di vista artistico le case erano dominate da affreschi che costituivano l'aspetto più straordinario di Pompei.
Tradizionalmente alle pitture della città sono stati assegnati quattro stili diversi, definiti "primo, secondo, terzo e quarto stile pompeiano", anche se oggi si pensa che tale suddivisione sia ampiamente inadeguata a rappresentare la varietà delle tecniche pittoriche. Infatti la molteplicità di stili nella decorazione pittorica che rivestiva le pareti delle case pompeiane è evidente e va dalla sobria ripartizione in riquadri colorati, a scenari architettonici, talora semplici e talora molto complessi, fino alla visione di prospettive assolutamente fantastiche, alle scene figurate e Pompei - Atlasalla ornamentazione pura.

La tecnica utilizzata per realizzare gli affreschi consisteva nell'applicare al muro due o tre strati ben fatti di intonaco calcareo, mescolato con sabbia e calcite. Quindi si dipingeva prima il fondo e si lasciava asciugare. Quando il tutto si era ben essiccato, si procedeva con la tecnica dell'encausto. Naturalmente i pigmenti usati erano costituiti soprattutto da terre colorate come le ocre, da tinte minerali come il carbonato di rame e infine, da tinte di origine vegetale e animale.
Mirabili esempi sono rappresentati dagli affreschi della Casa dei Vettii, tra cui spiccano gli Amorini che documentano le varie attività artigianali; dalla Pompei - Fontana con mosaicosplendida Venere in conchiglia della Casa di Venere o dal misterioso ciclo di affreschi della Villa dei Misteri, dedicato al culto di Dionisio, di 3 m. x 17, che costituisce una delle più grandiose raffigurazioni pittoriche dell'antichità. E poi che dire dell'arte della scultura in bronzo che ha un suo celebre esempio nel Fauno danzante dell'omonima Casa, dell'amore per il vasellame e dell'argenteria confermata dal ritrovamento di ben 115 pezzi d'argento nella Casa di Menandro.
I mosaici completavano mirabilmente la decorazione delle case: dai più semplici in coccio pesto, ai tasselli in bianco nero con motivi geometrici come il Cave canem della Casa del poeta tragico, alle vere e proprie opere d'arte con la più  vasta gamma di tinte, come la Battaglia di Isso rinvenuta nella Casa del Fauno e oggi al Museo Nazionale di Napoli, che ritrae Alessandro Magno contro Dario.