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CommentARTE

Con queste pagine interattive di CommentARTE, cerchiamo tanti critici d'arte, quanti sono i nostri visitatori. Un critico d'arte professionista è sicuramente autorevole e certamente i suoi commenti, si basano su conoscenze ed esperienza, ma un'opera d'arte è creata da un artista per il pubblico e dunque è il pubblico il vero critico finale. Se dunque siete critici professionisti o semplici amanti dell'arte, scrivete su CommentArte i vostri giudizi o sentenze, scrivete il vostro disappunto o la vostra stima. Scrivete di un'opera, di un artista, di una mostra, di un movimento. Dissertate intorno al concetto di Arte. Giudicate per essere giudicati, scrivete per essere letti, graffiate senza offendere, lodate senza compiacere ... in poche parole siate dei critici d'arte e firmate i vostri scritti.

Spazio per i tuoi commenti inerenti l’arte. Per scrivere cliccare sul tasto scrivi, ma ti consigliamo di leggere la pagina ARTE


Data inserimento: Wed, Mar 11, 2009 - 22:43:18

Commento n: 7

Nome: Paolo Campidori

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Località: FIRENZE

ARTE, ARTIGIANATO, ARTE BELLA, ARTE BRUTTA…..
Arte, nel significato più moderno del termine, è ogni forma di ingegno umano che, nel momento più fecondo ed eccelso del suo operare, si concretizza nell’opera d’arte.
Opera d’arte dunque è il prodotto diretto dell’operare di un artista. L’opera d’arte può raggiungere l’eccellenza assoluta diventando ciò che si definisce un capolavoro. Difficile invece è la distinzione fra arte e artigianato poiché la linea di demarcazione fra le due cose è molto sottile. Le due attività spesse volte si confondono, per cui arte diventa artigianato e viceversa. Nell’arte, di solito, l’artista esegue un “unicum” irrepetibile per la stessa opera. L’ingegno artigiano, pur raggiungendo momenti fecondi ed eccelsi, tipici dell’artista, tuttavia si differenzia da quest’ultimo, in quanto riproduce la propria opera in un numero illimitato di copie. In questa categoria non rientrano le litografie, le xilografie, ecc. se esse vengono stampate in un numero molto limitato di esemplari e se gli stessi vengono numerati e firmati, uno per uno, dall’artista.
Abbiamo detto che l’opera d’arte è il prodotto dell’artista, ragion per cui tutto ciò che è scaturito dal pennello di artisti famosi, quali Giotto, Cimabue, Botticelli, Raffaello, Leonardo, ecc. oppure dallo scalpello si famosissimi scultori del calibro di Michelangelo, Donatello, ecc. si può definire opera d’arte. E’ vero che artisti si nasce, ma non credo che, in linea puramente teorica, le opere giovanili di un grande pittore o di un grande artista siano da paragonare alle opere che questi hanno realizzato nella loro maturità. Oppure bisogna pensare il contrario? Se la realtà ricalcasse questa ultima ipotesi, bisognerebbe chiedersi come mai artisti famosi come Giotto e come Masaccio, hanno fatto “bottega” presso un grande maestro, superando a volte il loro maestro come nel caso di Giotto e Cimabue e tantissimi altri? L’opera d’arte viene prodotta, come abbiamo visto, dall’ingegno umano nel momento più fecondo ed eccelso del suo operare. Inutile quindi parlare di arte bella e arte brutta, mi sembra che la cosa non abbia senso. L’arte è bella quando l’artista è riuscito, con il suo talento, a dare il meglio di se stesso anche quando crea soggetti che possono creare sensazioni di ripugnanza, di dolore, di paura, ecc. Vedi ad esempio l’opera di Munch “L’urlo” (che è un urlo di disperazione), oppure tante opere di Schiele, Ensor, ecc. L’arte contemporanea, nella sua infinita varietà, è bella e brutta, allo stesso tempo, e, molto raramente, si perviene a un capolavoro. Diciamo che l’arte contemporanea, salvo le dovute eccezioni, è mediocre. Questo è dovuto al fatto che gli artisti contemporanei hanno operato in momenti poco fecondi della sua attività creativa e di conseguenza poco eccelso del suo operare. Oppure gli stessi hanno subordinato il loro talento alla possibilità, oggi tanto di moda, di realizzare facili guadagni.\r\nA questo punto si potrebbe parlare di arte contrapposta a “non-arte” e al concetto di “anti-arte” ma di ciò parlerò in una prossima occasione.



Data inserimento: Wed, Mar 11, 2009 - 22:32:52

Commento n: 6

Nome: Pierangiolo Berrettoni

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Località: PISA

Nella nostra visione dell'arte mi sembra continui a prevalere la concezione romantica e postromantica dell'arte come ispirazione irrazionale o pre-razionale, manifestazione di ciò che è dentro le emozioni dell'artista, soprattutto l'opera di un genio isolato, spesso sofferente, sempre tormentato: certamente di fronte alle manifestazioni romantiche o decadenti dell'arte, al titanismo beethoveniano o mahleriano (la cui prima sinfonia è, appunto, chiamata Titano) è difficile sottrarsi a questa visione. E' anche vero, però, che con questa visione rischiamo di perdere non pochi
elementi che concorrono alla complessità del fenomeno artistico. I gestori del sito ci invitano (credo a ragione) a riflettere sull'origine della stessa parola arte che nell'originale latino (ars) indicava ogni abilità mirata a progettare o a costruire qualcosa, così come i greci parlavano di tékhne, la stessa parola che è all'origine della nostra tecnica. Ovvero l'arte è anche, se non soprattutto, un fare, una competenza fattuale e performativa,
'poietiké' (sono ancora i greci a coniare questa parola), che implica non solo ispirazione, ma anche e soprattutto un sapere formale, un'abilità che si acquisisce attraverso una pratica, lunga e non facile, di studio, riflessione e apprendimento all'interno di una consorteria o una bottega nel periodo rinascimentale. A mio avviso, l'opera d'arte non è riuscita pienamente se non comporta una 'costruzione': l'opera d'arte 'costruita' e in qualche modo
'arti-ficiale' non è un'opera poco riuscita, perché priva di emozioni e sentimenti, ma al contrario la vera opera d'arte realizzata. Per secoli e millenni tutte le culture affidavano al 'poeta' il compito di acquisire attraverso anni di studio la competenza necessaria a comporre opere che contenessero e trasmettessero attraverso il tempo e le generazioni l'insieme dei saperi, delle credenze, delle mappe mentali che assicurano la coesione e l'identità sociali del gruppo: così sono nati i poemi omerici e così, probabilmente, sono nate le arti figurative a partire dai primi graffiti tracciati nelle grotte dell'uomo preistorico. L'arte è anche citazione, desiderio che il fruitore colga le allusioni, i rinvii, le agnizioni a opere precedenti: posso rivisitare un quadro seicentesco citandone un solo elemento, facendone però altro, un'opera della modernità che guarda al passato, ma lo trasfigura. L'artista è, in qualche modo, un'angelo metafisico' (espressione che ho letto da qualche parte, anche se non ricordo dove), di nuovo, però, se intendiamo questa espressione non in un 'accezione mistica e irrazionale, ma nel suo valore etimologico di 'messaggero di cose che trascendono l'immediatezza del dato naturale', accompagnando individuo e collettività nel difficile passaggio da natura a cultura che ha caratterizzato il processo evolutivo della specie umana.



Data inserimento: Wed, Mar 11, 2009 - 21:53:19

Commento n: 5

Nome: Vincenzo Maniscalco

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Località: PROVINCIA o NAZIONE
L’Arte contemporanea non sa più Emozionarci!

E' passato un tempo lunghissimo! dall'arte preistorica, fino a giungere oggi alla Transavanguardia. Se non altro, quest'ultima ha il merito di ritornare ad una pittura non più mortificata da 'incombenze ideologiche e da arrovellamenti intellettuali' e riscopre, così, il piacere di esprimersi liberamente, abbandonando, definitivamente, gli intellettualismi e le provocazioni ideologiche, che hanno ormai stancato ed annoiato tutti Noi! Ma ancora oggi qualche critico d'arte prezzolato riesce, paradossalmente, a far quotare migliaia di euro artisti che hanno avuto successo criticando la società capitalistica e consumista! Ormai l'Arte, anche Lei, la suprema è diventata terreno lottizzato ideologicamente, aristocratica e ripettiva, provocatoria fino alla noia! Quanta strada abbiamo percorso, passando dai grandi geni dell'Arte antica, fino all'espressionismo di Van Gogh e Gaugain, dai Fauves con Matisse, al Cubismo di Picasso, all'astrattismo di Mondrian, al movimento Der Blaue Reiter con Vasilij Kandinskij, poi per i Dada con DuChamp e Picabia, dalla Metafisica di De Chirico, Carrà e Morandi, passando poi per i Surrealisti con Mirò e Dalì, abbiamo conosciuto l'Informale, la Op-Art, la Pop-Art, il Concettuale, fino a giungere con la Transavanguardia, da dove eravamo partiti! Un percorso, commovente, per niente inutile, se finalmente ci convinciamo che l'Arte deve essere intuizione, passione e ricordo. L'Arte deve sapere emozionarci in un istante, come uno scoppio, come un flasch di sentimento. Un battito di ciglia e già innamorati, perchè ci riconosciamo!
L'opera d’Arte-Bellezza-Verità nasce quando la ragione riesce a ricordare, assemblando, forma e contenuto, riconoscendo, quindi, ciò che già conosce, ci emoziona. Tanto più nitido è il ricordo, tanto più ci emozionamo; più la ragione riconosce all'istante, più alto è il livello di energia, più forte è il campanello d'allarme emotivo! Quando, invece, la ragione, non ricordando, tarda ad assemblare, l'opera d'Arte-Forma-Linguaggio e l'opera d'Arte-Contenuto-Idea, ci allontaniamo dall'opera d'Arte-Bellezza-Verità, basso è, quindi, il livello di energia e poco ci emozionamo! L’opera d’Arte-Bellezza-Verità, come una cellula totipotente, ha una memoria interna della cosa che sarà e che è sempre stata! L'opera d'Arte come l'universo diventa così come un armonioso ordine in sé del caos, istintivo e passionale, semplice intuizione, semplice ricordo di Forma, contenuto e temperamento senza balbettamenti!!
L’intera Arte, tutta, ha balbettato e continua a balbettare la verità teneramente. Della Bellezza-Verità, grazie a pochi uomini geniali, abbiamo bellissimi sfumati ricordi! Oggi, il mio progetto, è sostenere e promuovere, ciò che amo, ciò che sa emozionarmi. Personalmente, mi sforzerò più a riconoscere che a conoscere, seguendo il mio Istinto!



Data inserimento: Wed, Mar 11, 2009 - 21:42:27

Commento n: 4

Nome: Gabriele alonaci

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Località: FIRENZE
Originariamente la parola arte significava sapere e abilità manuale, oggi:
- l'arte non è solo immaginazione
- l'arte non è solo filosofia
- l'arte non è solo conoscenza
- l'arte non è solo inutilità
- l'arte non è solo un atto fisico
- l'arte non è solo ...
L'arte è quella che ciascuno intende, ma è tanto grande e libera da non poter essere imprigionata in una definizione.
Gabriele Calonaci


Data inserimento: Wed, Mar 11, 2009 - 21:39:45

Commento n: 3

Nome: Elisabetta Panerai

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Località: PISA

Ho appena visto la Biennale di Firenze e credo che sia una tra le più belle rassegne d'arte in italia. La Biennale di Venezia è indubbiamente e storicamente più conosciuta, ma purtroppo, nella maggioranza dei casi, non viene esposta l'arte, ma è una sorta di 'SPOT' per gli artisti, che ricercano lo scandalo, per far parlare di se. A Firenze, salvo rari casi, ho visto vera arte internazionale. Come le vittorie delle battaglie vengono attribuite ai generali, ma sono solo i soldati e i sergenti che combattono e determinano la vittoria, così nellarte di questo periodo storico, decisamente inquinato dalla mercificazione di ogni cosa, la verà arte si trova in manifestazioni meno roboanti, ma appunto per questo più genuine.
Complimenti alla redazione di questo sito e a tutti i suoi lettori.
Elisabetta Panerai


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